È nata la Monte Nudo Brenta Bocce A.S.D con presidente l’appassionata Elisabeth Castiglioni, vice-presidente il giovane Patrick Lo Conte e Luigi Castiglioni come direttore sportivo
Interrogativo più che lecito in questi giorni, anzi ricorrente negli appassionati del mondo delle bocce, soprattutto nell’ambito del territorio dell’alto Varesotto: la Bocciofila Beigiurnà chiude. Ma in questa visione drammatica compare un’antica leggenda, nota ai più nell’accezione semantica: la leggenda dell’araba fenice che risorge dalle sue ceneri.
La fenice, secondo gli egizi, era un mitico uccello, simile a un rapace, multicolore, il cui tono predominante era il piumaggio rosso del corpo e, in omaggio a questa rappresentazione fantastica, veniva assimilata al sole, quindi al dio Ra – dio del sole – del quale era l’immagine ricorrente. Ogni 500 anni la fenice si appollaiava sulle cime di una quercia o di una palma e lì si lasciava bruciare dai raggi del sole, riducendosi in cenere, ma da quelle ceneri emergeva un uovo che, riscaldato dai medesimi raggi, faceva crescere rapidamente una nuova fenice in soli tre giorni.
Di certo questa antica favola era nota al presidentissimo – da sempre – dei Beigiurnà, Mauro Giudici, che ci racconta, con prorompente entusiasmo la vicenda che ha attraversato la sua società.

«Ho, abbiamo, iniziato nel 2001 con il club Beigiurnà la missione di promuovere lo sport delle bocce nel Varesotto, poi quando la Bocciofila Il Chiosco di Brenta cessò la sua attività nel 2011, pensammo di passare dal Club promozionale a una società che esercitasse anche e soprattutto l’attività agonistica, assorbendo gran parte dei giocatori della precedente associazione. La Sede venne fissata a Laveno, nella mia abitazione in pratica, godendo dei campi di Brenta, che usufruiscono di una sistemazione logistica favorevole, ma hanno l’inconveniente che, essendo praticamente non protetti, salvo la tettoia superiore, possono essere utilizzabili solo nel periodo nel quale le temperature consentono di giocare all’aperto.
Ora il Comune di Brenta, attraverso la partecipazione positiva a un bando, dovrebbe ristrutturare l’intera struttura, con campi in sintetico, più facilmente gestibili. Questo ha cambiato lo scenario e io, memore dei valori che avevano orientato le antiche scelte, ho deciso di lasciare la guida della società agonistica, ma non di scomparire, assolutamente no! Amo troppo questo mondo per rinunciare a risalire la corrente al fine di ritornare alla fonte per riprendere a suscitare interesse nella zona nella quale gravitiamo, con iniziative mirate, per lanciare messaggi innovativi.
Per esempio questa estate abbiamo programmato a Laveno un torneo di beach-bocce, inserito nel circuito di questa specialità, i cui vincitori sono andati a disputare le finali a Marina di Grosseto. Non abbiamo avuto una folta partecipazione, tuttavia è stata un’esperienza positiva che ha attirato l’interresse verso una specialità collaterale che, comunque, può coinvolgere nuovi soggetti e determinare l’eventuale nascita di vocazioni insperate. Inoltre ci poniamo l’obiettivo d’incentivare le manifestazioni nelle piazze, naturalmente nel periodo estivo, al fine di avvicinare quanti più neofiti al nostro profondo, completo e assoluto amore per le bocce».